fbpx

Cilento, la culla del mangiar bene

Cilento, la culla del mangiar bene

Il Cilento è un universo sospeso tra il Mar Tirreno e l’autostrada del Mediterraneo. I borghi marinari sono la punta di un iceberg da scoprire inerpicandosi lungo i tornanti. Il premio è la biodiversità della cucina cilentana, culla della Dieta mediterranea.

Una tavola per conoscerla è quella dell’Agriturismo i Moresani di Casal Velino ( SA). Le verdure, gli ortaggi e i legumi, tra cui il fagiolo di Controne (piccolo e dai semi bianchissimi), ma anche il grano con cui è fatta la pasta, e formaggi e salumi sono prodotti qui, dall’azienda agricola biologica certificata che ai propri ospiti propone anche un corso base di cucina mediterranea. Quintessenza del territorio, il cacioricotta di capra del Cilento e l’oliva Salella ammaccata del Cilento, entrambi Presìdi Slow Food. Tra i piatti estivi, le melanzane alla cilentana, con uovo e formaggio caprino, saltate col pomodoro. Ai Moresani si può anche pernottare e far tappa qui per raggiungere il Parco archeologico di Elea-Velia: la città fu fondata intorno al 540 a. C. da esuli provenienti dalla città greca di Focea, oggi in Turchia. Le strutture sono immerse in una vasta area di macchia mediterranea e di uliveti, affacciate sul mare, legando così archeologia e natura.

Natura rigogliosa è quella che circonda le vigne all’azienda agricola San Giovanni, a Punta Tresino, area protetta all’interno del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano tra Agropoli e Castellabate: quest’oasi è un sogno realizzato, quello di Mario Corrado e di Ida Budetta, che sono arrivati qui alla fine degli anni Novanta, quando a San Giovanni non c’erano energia elettrica né telefono, e qui hanno cresciuto i tre figli (Alice nata nel 2000, Luna nel 2002 e Marco nel 2004). Fu l’istituzione del Parco a salvare l’area da una speculazione edilizia: il resort che avrebbe dovuto nascere è stato bloccato, e la società immobiliare che aveva acquistato l’area l’ha rivenduta alla famiglia Corrado. Qui si può prenotare una degustazione, con visita guidata a vigneti e cantina e assaggio di quattro etichette ( Fiano, Aglianico, tra i vitigni) e prodotti tipici locali, osservando dall’alto lo spettacolo unico dei filari che scendono fin sul mare, e in lontananza l’isola di Capri (è possibile anche pernottare).

Anche se il mare è meraviglioso, il Cilento è di terra. Lo vedrete a Cicerale: sullo stemma comunale campeggia il motto latino Terra quae cicera alit, “terra che nutre i ceci”, e una piantina del legume. Nel mese di agosto la festa dei ceci. Un’altra tappa nel Cilento interno porta a Felitto, il borgo del fusillo ( la sagra che lo celebra si tiene dal 13 al 23 agosto). A meno di un chilometro dal paese ci sono le Gole del fiume Calore: è possibile effettuare visite guidate in pedalò o escursioni in canoa, per conoscere un contesto geologico unico. A Felitto produce olio Marco Rizzo, che nel 2018 è stato premiato dal Gambero Rosso per il miglior monocultivar d’Italia.

Un libretto può accompagnare il vostro tour. È “Attraverso il Cilento”, il viaggio di C. T. Ramage da Paestum a Policastro nel 1828: Craufurd Tait Ramage, intellettuale inglese, nel 1825 si trasferì a Napoli come precettore dei figli del console inglese sir Henry Lushington. Tre anni dopo partì alla scoperta di un Sud selvaggio. Quasi 200 anni dopo tocca a voi.

fonte: Repubblica